pedagogia

 

CLEOPAREDE

Cleoparede nacque a Ginevra nel 1873 in una famiglia calvinista. All’università scelse di iscriversi alla facoltà di scienze e intanto frequentò il laboratorio di psicologia. Nel 1892 si iscrisse poi a medicina nell’università di Lipsia, in Germania e conseguì la laurea a Ginevra cinque anni dopo. Nel 1896 sposò Hélène Catherine Auguste Spir e dal matrimonio nacquero due figli. 

In seguito, si trasferì a Parigi per perfezionarsi presso la scuola del medico neurologo Jules Dejerinedal 1904 fu direttore del laboratorio di psicologia all’università di Ginevra; dal 1915 fino alla sua morte fu docente di psicologia sperimentale all’università della sua cittàEgli inoltre, è strettamente congiunto all’istituto J.-J. Rousseau che egli stesso fondò a Ginevra nel 1912 insieme a Pierre Bovet. Questo istituto divenne uno dei centri internazionali più importanti per lo studio della pedagogia, della psicologia infantile e delle scienze dell’educazione.  
fu infatti un centro pionieristico a livello europeo e il suo motto discat a puero magister, un’espressione latina traducibile in “il maestro impari dal fanciullo, sintetizzava il pensiero di Claparède: il fanciullo deve essere posto al centro del programma educativo, la scuola deve essere strutturata attorno a lui e alle sue esigenze, il maestro deve conoscere a fondo il proprio allievo. 
Claparède è considerato uno dei massimi esponenti dell’attivismo pedagogico, tuttavia egli non amava questo termine, perché troppo generico e all’origine di molti malintesi, e preferiva parlare di educazione funzionale
ispetto alla didattica e alla pedagogia tradizionali, i teorici dell’educazione attiva proponevano di: 
affrontare la pedagogia come disciplina strettamente connessa alla psicologia;
- porre al centro del progetto educativo il bambino e il suo ruolo attivo, da cui derivò una forte attenzione attribuita al gioco e alle attività manuali;
sollecitare l’interesse del bambino nell’apprendimento: individuare i bisogni del fanciullo e ancorare l’azione educativa alle sue motivazioni sono alla base dell’apprendimento;
- impostare la didattica a partire dall’ambiente che circonda l’allievo;
- favorire la socializzazione;
evitare ogni forma di autoritarismo
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